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Treni merci e unità di carico: i container

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Sono gli elementi fondamentali del trasporto intermodale, poichè permettono di trasferire la merce da un tipo di vettore ad un altro senza dover rompere il carico.
Stiamo parlando delle Unità di carico che, nel settore ferroviario possono essere di quattro tipi:

  1. Container
  2. Casse Mobili
  3. Semirimorchi
  4. Autoarticolati completi di motrice

I container

I container, lo dice la parola stessa, sono contenitori per il carico merci, divenuti nel tempo il simbolo del trasporto mondiale sulla lunga distanza e che a partire dal 1966 sono stati oggetto di norme specifiche, al fine di uniformare i tipi di unità di carico e garantirne, quindi, la compatibilità su tutti i mezzi di trasporto, soprattutto nei traffici internazionali.

Non esiste solo un tipo di container, ma diversi e ciascuno è dedicato a una speciale tipologia di merce o di trasporto.

Oltre al container di tipo-base, che è il box-container, adatto al trasporto di merci in casse o pallettizzate, si distinguono:

  • Container per merci pulverulente (Dry-Bulk Container), con /scarico a gravità
  • Container per merci pulverulente (Bulkers o Silo-containers), con scarico a gravità e a pressione
  • Container termici (Reefer), dotati di apparato elettrico o diesel-elettrico, che possono non solo raffreddare, ma anche riscaldare l’interno
  • Container con isolamento termico passivo
  • Container aperti superiormente (Open-top), spesso chiudibili con teli, anche in versione a mezza altezza o con teli a spiovente
  • Container piani e aperti (Flat-rack) con pareti di testa fisse, ripiegabili o assenti, ed eventuali stanti lateriali ripiegabili
  • Container serbatoio (Tankcontainer), per liquidi e gas

La normativa che si occupa di regolamentare la materia è l’UIC 592, in base alla quale si distinguono:

  1. CONTAINER ISO conformi alle norme ISO e per quanto riguarda le caratteristiche ferroviarie alla fiche UIC 592-1
  2. CONTAINER TERRESTRI conformi alla fiche UIC 592-2 e 592-3.

Un altro modo per distinguere i container è in base all’unità-base del sistema modulare ISO, il cosiddetto container 40 piedi, pari a 12,192 ml, e larghezza 8’ (2,438 ml).
Si hanno, quindi, container da:

  • 20′ (6,058m), lunghezza effettiva 19′ 10 1/2”,
  • 30′ (9,125m), lunghezza effettiva 29′ 11 1/4”
  • 10′ (2,991m), lunghezza effettiva 9′ 9 3/4”.

La passione per i treni passa per i musei

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Appassionati di ferrovie e treni, il posto che fa per voi è sicuramente il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, uno dei più suggestivi musei presenti in Italia.
Visitarlo significa fare un viaggio nel tempo e nello spazio, ripercorrendo un passato ricco di storia.
Qui, infatti, è possibile ammirare le locomotive e i treni che hanno unito l’Italia dal 1839 ai nostri giorni: 180 anni di storia delle Ferrovie italiane, che va dal periodo del Regno dei Borboni fino alla Repubblica.
Situato sul mare, a due passi dal Vesuvio a due passi e con una spettacolare vista sul Golfo di Napoli, sulle isole di Capri ed Ischia e della Costiera Sorrentina, il Museo è forse tra i più importanti d’Europa nel suo genere, fondato da Ferdinando II di Borbone nel 1840 in occasione dell’avvio della prima ferrovia in Italia, la linea Napoli-Portici.

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Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa

Su un’area di 36mila metri quadrati, con all’esterno un ampio piazzale accanto a una pensilina liberty dei primi del Novecento, si possono ammirare la statua in ghisa di Ferdinando II e i “giardini botanici”.
Il Museo Nazionale Ferroviario conduce alla scoperta di una collezione unica, tra proiezioni e reperti storici, con le fedele copia della storica locomotiva che ha inaugurato la prima ferrovia del Paese, nel 1839.
Per i nostalgici del passato, anche la possibilità di salire sulla Pietrarsa Express, un viaggio a bordo di carrozze anni ’30 dal centro di Napoli al Museo.
La collezione si fregia anche del maggior numero di treni storici, tra cui pezzi famosi, come la riproduzione del treno con la locomotiva Bayard e numerose locomotive a vapore.
Un viaggio appassionante nell’evoluzione della trazione a vapore in 100 anni di progressi tecnici: l’esemplare della carrozza 10 del Treno reale costruita dalla Fiat nel 1929 per le nozze di Umberto II di Savoia con Maria Josè del Belgio, ricca di decorazioni interne e di un arredo sontuoso arricchito con lamine d’oro e medaglioni con gli stemmi delle quattro repubbliche marinare. E poi le locomotive diesel e elettriche come le famose Littorine, macchinari d’officina, utensili delle antiche officine, modellini, plastici e vari oggetti ferroviari per tornare un po’ bambini o per approfondire una passione lontana nel tempo.


L’Italia tra le prime 10 migliori stazioni ferroviarie d’Europa

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Sono italiane due tra le stazioni ferroviarie migliori d’Europa. A decretarlo è il Consumer Choice Center (CCC), gruppo di tutela dei consumatori che ha esaminato le 50 maggiori stazioni del vecchio continente e le ha classificate in base all’esperienza dei passeggeri.

Affollamento, piattaforme all’accessibilità, numero di destinazioni nazionali ed internazionali e pulizia sono i criteri che hanno guidato l’analisi e i risultati sono presto detti: l’Italia ne esce a testa alta.

Al primo posto si trova il St. Pancras International di Londra come migliore stazione ferroviaria d’Europa; Zurigo occupa il secondo posto del podio, mentre la medaglia di bronzo va alla Germania con Monaco di Baviera, seguita subito dall’Italia con Roma Termini.
La Germania si aggiudica 3 posti in realtà dell’intera classifica, piazzando anche Amburgo e Berlino al sesto posto. E poi torna l’Italia, all’ottavo posto, con la stazione di Milano Centrale. A chiudere la lista delle prime 10 stazioni migliori d’Europa sono la Russia con Mosca Kazansky e l’impianto tedesco di Francoforte.

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Secondo la CCC tutte queste strutture hanno il merito di aver registrato un basso numero di giorni di sciopero, la pluralità delle destinazioni offerte, l’accessibilità per i passeggeri su sedia a rotelle e diverse offerte alimentari e commerciali.

Penalizzata la Francia per i troppi scioperi e l’Italia non compete con Lipsia, offrendo, a differenza delle 51 della Germania, solo due destinazioni internazionali, mentre Milano Centrale ha un’offerta commerciale meno convincente.


Ferrovie: un settore che chiede lavoratori professionisti

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“C’è un settore che ha fame di lavoratori” – iniziava così l’articolo de IlSole24Ore dello scorso gennaio, in cui si sottolineava la situazione che vede le compagnie ferroviarie private, specializzate nel trasporto merci, nella necessità di assumere, nei prossimi 3 anni, tremila macchinisti ferroviari.
Un settore, tra l’altro, sempre più in crescita, con obiettivi europei per il 2030 di far raggiungere al traffico ferroviario delle merci entro una quota del 30% dei movimenti totali.

Nel frattempo, si pone la anche la necessità di avere personale in possesso di competenze specifiche per il settore e di fondi da destinare alla formazione.
La proposta degli operatori privati è di prorogare la legge 96/2017 che contribuisce in parte alla formazione dei macchinisti, e che ha permesso, nel triennio 2017 – 2019, di usufruire di un fondo di 2 milioni di euro l’anno da ripartire tra le imprese.

Se la proposta sarà accettata, e il ministero dei Trasporti si è detto favorevole, si potrebbe avere per il triennio 2020-2022, una somma pari al doppio dell’importo del fondo.

Il gruppo GTS di Bari, operatore europeo del trasporto intermodale delle merci, ha annunciato la collaborazione con Rail Academy al fine di garantire la formazione di nuove risorse per l’attività di conduzione di treni e locomotori. Un atteggiamento che segue la volontà e la necessità di investire nella formazione come risposta ad una domanda, ormai sempre più alta, di macchinisti ferroviari.

Il ceo di GTS, Alessio Muciaccia, ha sottolineato come anche il gruppo GTS ricerca macchinisti da assumere subito a tempo indeterminato, 10 subito e 10 a fine anno.

Rail Academy rappresenta un centro di alta formazione in Italia nel settore ferroviario, riconosciuto dall’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, in grado di erogare percorsi finalizzati a far acquisire le conoscenze professionali relative ad attività di sicurezza quali manutenzione dei veicoli, preparazione dei treni e, con avvio già fissato al 30 marzo 2020, condotta dei treni.


La TranSiberiana: l’elogio della lentezza

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Con i suoi 9.198 km che vanno da Mosca a Vladivostok, sul Pacifico, la ferrovia TranSiberiana è la più lunga del mondo, in grado di attraversare due continenti, ottantasette città, migliaia di ponti di cui sedici su alcuni dei fiumi tra i più grandi del mondo.

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Un’opera ingegneristica leggendaria, paragonabile allo sbarco dell’uomo sulla luna, titanica a partire dal suo completamento durato 26 anni, dal 1890 al 1916. Vide l’impiego delle migliori tecniche costruttive dell’epoca, di 90mila uomini, molti carcerati e condannati ai lavori forzati provenienti da entrambi i continenti, spesso in condizioni davvero disumane. Una linea suggestiva, entrata di diritto in un certo immaginario, per i paesaggi che regala e le tante curiosità che le stanno attorno.

La TranSiberiana costituì un traguardo storico per quei tempi, in cui tutti i trasporti attraverso la Russia, avvenivano con veicoli a trazione animale.

Oggi la ferrovia transiberiana non segue più il percorso originale e prosegue anche oltre Vladivostok, fino al porto di Nakhodka, toccando i 9.441 km di lunghezza. Il raddoppio dei binari non è ancora terminato ed esistono ancora diversi colli di bottiglia a binario singolo. Per raggiungere Vladivostok da Mosca ci vogliono 7 giorni e 7 sono anche i fusi orari che il treno attraversa nel suo lungo viaggio tra terre diverse.
Oggi meta e mezzo turistico allo stesso tempo, la TranSiberiana attraversa paesaggi di straordinaria bellezza, come il suggestivo lago Baikal, un’immensa distesa d’acqua dolce situata nella Siberia meridionale che durante l’inverno si ghiaccia completamente. È forse per gli scenari che regala che venne definita un tempo il “gioiello più bello degli zar”.
Con circolazioni a velocità media di circa 60 km/h, i treni transiberiani non sono fatti per chi ama correre, quanto piuttosto per chi adora assaporare il viaggio fatto in lentezza, sorseggiare la natura che, sempre diversa e per questo nuova, si dipana dai finestrini ricordando ai fortunati passeggeri quanto può essere divertente, entusiasmante, benefico e suggestivo un viaggio in treno.


Gli itinerari enogastronomici da scoprire in treno.

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Si chiama pAssaggio il programma di itinerari enogastronomici presentato a Vinitaly 2019 per scoprire le eccellenze alimentari italiane da nord a sud del Paese con i treni regionali.

Venti percorsi per altrettante mete di gusto, da assaporare lentamente.

Sono oltre 500 i produttori, le botteghe e i ristoratori segnalati da Slow Food nei dintorni delle stazioni ferroviarie. Un modo alternativo e sostenibile per scoprire cibi e peculiarità del Belpaese.

Il progetto è stato realizzato da Trenitalia, società del Gruppo FS Italiane e Slow Food Editore con lo scopo di promuovere il territorio e le sue eccellenze alimentari regionali, per la maggior parte a chilometro zero, utilizzando il treno.

La cultura del mangiar ben si sposa al viaggio lento e ad un modo più ecologico di viaggiare e di far turismo. L’iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo e già c’è chi chiede di acquistare un itinerario da regalare o regalarsi per poter vivere un’esperienza unica a contatto col territorio, visitando località incantevoli e lasciandosi sedurre dai sapori di ottimi piatti della traduzione e di ottimi vini locali.


Primi treni ibridi in Lombardia nel 2021.

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Si chiama Flirt il nuovo modello di treni ibridi, diesel-elettrici a basse emissioni, che circoleranno nel 2021 in Lombardia.
Destinati al servizio ferroviario regionale lombardo, i 50 convogli previsti sono stati presentati in occasione di Expo Ferroviaria 2019, la fiera internazionale del settore a Milano-Rho, con un modello dimostrativo costruito nelle dimensioni originali.

I treni ibridi, alimentati da un PowerPack nel quale sono alloggiati 2 motori diesel a basse emissioni di ultima generazione e 4 batterie, rientrano in un programma finanziato con 1,6 miliardi di euro dalla Regione Lombardia, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale.

Il primo ordine di 30 treni è stato già effettuato e la consegna è prevista per la fine del 2021 https://ed-..nerika/.


La professione del manutentore dei treni.

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Il manutentore dei treni è un tecnico specializzato in ambito ferroviario, in grado di svolgere attività di manutenzione sulle locomotive e materiale rimorchiato (carri per servizio merci o carrozze per viaggiatori) al fine di per garantirne l’affidabilità e lo standard di sicurezza e qualità necessario.

ll professionista arriva a ricoprire questo ruolo dopo un’accurata formazione teorico/pratica che lo porterà a padroneggiare le più avanzate tecnologie e le apparecchiature più sofisticate necessario allo svolgimento della sua attività.

Le attività del manutentore ferroviario consistono principalmente nella gestione autonoma delle attività di manutenzione, siano esse preventive che correttive, applicando i più alti standard qualitativi.

La manutenzione preventiva e correttiva viene svolta sempre in conformità ai manuali di manutenzione e alle relative istruzioni operative, con l’ausilio di specifici strumenti e attrezzature.

Tra i compiti del manutentore dei treni vi è anche la revisione e la riparazione degli organi elettrici e meccanici e dei relativi sottosistemi, la redazione accurata e completa della necessaria documentazione e modulistica, nonché la corretta gestione delle parti di ricambio (stoccaggio, reso, smaltimento).

Importante è anche la parte in cui il professionista si occupa di proporre e implementare miglioramenti ai processi.

L’elenco delle competenze per il manutentore dei treni.

  • Conoscenza dei sistemi ferroviari;
  • Buona conoscenza dei sistemi informatici e software;
  • Capacità di leggere e interpretare la documentazione tecnica, i disegni meccanici o gli schemi elettrici;
  • Capacità di lavorare in team e competenze per poter prendere decisioni in modo autonomo.

Shiki-Shima: il viaggio in treno più lussuoso al mondo.

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Il train Suite Shiki-Shima è ufficialmente il treno più lussuoso al mondo.
Realizzato sulla base delle idee futuriste del famoso designer e progettista Ken Kyoyuki Okuyama, il mirabolante convoglio ferroviario ha transitato sulle rotaie per la prima volta solo a maggio di quest’anno.

Lo Shiki-Shima, a tutti gli effetti un hotel su rotaia e può ospitare fino a 34 viaggiatori.
Dai letti alla sala ristorante, niente è lasciato al caso. I materassi sono tipici tatami giapponesi e le decorazioni interne ai vagoni sono completamente realizzate in legno di cipresso, tipico dello stile architettonico nipponico.

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Spazi ampi e moderni attraversano tutta la carovana fino a fermarsi in salottini e zone relax strabordanti di tavolini e comode poltrone. I viaggiatori possono godersi la tratta seduti comodamente come nella hall di un albergo serviti e soddisfatti in ogni esigenza dal numerosissimo personale di bordo.

Cosa possono visitare i fortunati turisti? Il viaggio approda nelle città più antiche e importanti del Giappone: la famosa Kyoto con i suoi templi e giardini botanici e Osaka celebre per il suo quadricentenario castello per finire alle soste più naturalistiche come quella presso i Monti Daison.

È possibile scegliere tra cinque itinerari di durate differenti, il minimo possibile è quello da due giorni con una sosta giornaliera per le escursioni.
Uno dei più interessanti è il tour guidato dell’Itsukushima Shrine, sito Patrimonio dell’Umanità, dove è possibile assistere alla celebre “bakaku dance”.
Insomma, se non avete ancora prenotato per le vostre vacanze e siete in cerca di un’idea originale e non proprio low cost, quella del treno più lussuoso al mondo potrebbe fare al caso vostro.


Treni ad alta velocità, l’Italia è tra i 10 migliori al mondo.

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L’Italia occupa il settimo posto nel mondo e il quinto in Europa nella classifica dei Paesi migliori per copertura totale del territorio con i treni ad alta velocità. A stabilirlo è un’analisi condotta da Omio, la piattaforma digitale specializzata nella prenotazione di viaggi in treno, autobus e aereo, che contiene una vera e propria classifica delle nazioni con le migliori infrastrutture di treni AV.
I numeri italiani sono i seguenti: 896 chilometri di linea e la tratta da record, la Milano-Roma, che supera gli oltre 300 km/h.
La rete ferroviaria ad alta velocità italiana misura è percorsa dai Frecciarossa, Frecciarossa 1000 e Frecciargento di Trenitalia e dall’AV di Italo.

In Europa primeggia la Spagna con 904 chilometri di binari veloci, seguita da Austria, Regno Unito, Germania e Itala, per l’appunto.

Nel resto del mondo, gli Stati Uniti occupano solo al 16° posto nella classifica di Omio, con i suoi 54 km di binari, l’Acela Express, che a 240 km/h collega Washington D.C. e Boston.
A guidare la classifica è la Cina con oltre 31.000 km di rete ferroviaria ad alta velocità, seguita dal Giappone con 3.041 km di tratte, mentre la Francia, con il treno TGV POS, è al 4° posto e l’Arabia Saudita è decima con 453 km della linea AV Haramain che collega le città sante della Mecca e di Medina.

Fanalino di coda della classifica è la rete svizzera con le linee che hanno una lunghezza totale di 144 km, mentre altri 15 km sono in costruzione e una velocità massima di 250 km/h.


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